Nanocristalli come nuove sorgenti luminose: possibile rivoluzione della nanotecnologia
Una notizia molto interessante è apparsa negli ultimi giorni nel variegato mondo della nanotecnologia.
All'università di Vanderbilt per caso, mentre esperimentavano l'uso di nanocristalli [quantum dots] vedi post correlati, hanno scoperto una nuova metodologia che potrebbe rivoluzionare i sistemi di emissione di luce generici.
Attualmente si sta seriamente considerando la possibilità di passare ai LED che producono circa il doppio della luce prodotta da una lampadina comune con una durata di 50000 ore con un grande risparmio di energia.
Il dipartimento dell'energia americano ritiene che passando ai LED si potrebbero risparmiare il 30% dell'energia da qui al 2025. Nel caso dei quantum dots, e veniamo alla notizia, se illuminati o "sottoposti" ad una fonte di energia elettrica emettono luce generalmente di colore dipendente dalla tipologia chimica del nanomateriale e dalle sue dimensioni nanometriche ovviamente.
In questo caso "illuminando" con un laser l'accidentale mix di nanocristalli con grande sorpresainvece di osservare la tipica illuminescenza, una "confortevole" luce bianca veniva emessa.
L'idea successiva è stata quella di mescolare i nanocristalli in poliuretano e "sverniciare" un LED: il dispositivo emettevaun luce bianca molto simile alle lampadine tradizionali.
Questa scoperta, di cui qui si riporta un rapido accenno, apre un mondo di applicazioni potendo in linea teorica e probabilmente pratica trasformare qualsiasi oggetto in un dispositivo d'emissione di luce.
Lascio a voi immaginare le potenzilità intrinseche alla scoperta.
REFERENCE. Work is published online in the Oct. 18 edition of the Journal of the American Chemical Society.
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