RICERCA, PRODUTTIVITA', PIL

Chiunque abbia lavorato in piccole e medie aziende avrà fatto la scoperta che non si fa ricerca. I media sono sempre pronti a santificare dando grande risalto ad eventuali scoperte o prodotti innovativi italici per alimentare un certo falso nazionalismo di ritorno... i fatti sono un'altra cosa.

Se ci si siede dinanzi ad un computer o ad una scrivania per prendere degli appunti o per riflettere, cosa ben lungi dall'essere definita ricerca ma semplicemente buonsenso, il tipico imprenditore tecnicista e smanettone o qualche suo fido scudiero ti guardano con gli occhi inquisitori: "perchè quello non lavora!!!" . La verità è che non c'è la cultura della ricerca, non c'è cultura della cultura, processo lungo difficile con il quale però raggiungere nuovi obiettivi e magari prodotti nuovi e migliori, piuttosto che scopiazzare miseramente i prodotti della concorrenza.

Spesso sento molti politici dire che fanno i fatti, a parte l'inoppugnabile bruttezza della frase in se, fare qualcosa non significa per forza farla bene... magari riflettere prima di farla sarebbe meglio, ma se la ripetono in continuo sapranno benissimo che è quello che pensa rozzamente il popolo.

Ecco perchè dico che è un fatto culturale, che ci sta inesorabilmente portando ad un declino evidente.

Chi fa ricerca fa cultura ed esercitare cultura significa esercitare intelligenza, passione e vigore per diffondere ed elevare conoscenza. Il degrado culturale in questo senso del nostro paese è evidente e certificato, prima di saper fare bisogna saper ragionare... apparteniamo al mondo dei paesi dal benessere consolidato, dobbiamo lavorare prima di testa e poi di braccia, il periodo del piccolo grande opificio d'europa è passato.